Dolci tipici natalizi: il giro d’Italia in 20 tappe

DA NORD A SUD ALLA SCOPERTA DEI DOLCI TIPICI NATALIZI SULLE TAVOLE DEGLI ITALIANI

Il periodo più magico dell’anno è iniziato e le feste natalizie sono alle porte. E mentre tutti all’estero vogliono il panettone gli italiani a tavola riscoprono la tradizione con i dolci tipici natalizi regionali.

Un trionfo di frutta secca, canditi, creme e cioccolato che ad ogni morso, come per magia, innesca un’esplosione di emozioni e di ricordi, che fa tornare tutti un po’ bambini. Da nord a sud, infatti, ogni dolce è un carico di profumi e sapori lontani che si intrecciano inevitabilmente con la storia di ogni famiglia. 

Guidati dai nostri sensi, sulla scia di questi magici odori iniziamo il viaggio in 20 tappe alla scoperta dei dolci tipici natalizi italiani... una gioia per la vista e per il palato!

20 TAPPE PER 20 DOLCI TIPICI NATALIZI ITALIANI 

  1. Micòoula/Valle d’Aosta

Tipico della Valle di Champorcher, la ricetta di questo piccolo pane scuro e delizioso, a base di segale e castagne, ha origini medievali. In patois, l'idioma tradizionale valdostano, Micòoula significa proprio “pane più piccolo e speciale”

  1. Tronchetto di Natale/Piemonte

Dalla Scandinavia passando per la Francia questo dolce è arrivato in Piemonte come simbolo del grosso ceppo di legno che le famiglie usavano mettere nel focolare la notte di Natale, affinchè bruciasse fino al mattino riscaldando la stanza per il giorno di festa. Anticamera del Purgatorio per tutti i golosi, il Tronchetto di Natale è un concentrato di burro e cioccolato.

  1. Zelten/Trentino Alto Adige

Tradizione della cucina povera contadina, questo dolce del trentino a base di frutta secca, canditi e uvetta è una versione arricchita del pane fatto in casa. Il nome Zelten dal tedesco "selten" che vuol dire "a volte" sottolinea l'eccezionalità della preparazione che fin dai tempi antichi avveniva solo a Natale.

  1. Pan di Fich/Lombardia

Non solo di classico panettone vive invece la Lombardia. Dal torrone agli amaretti fino a una ricca varietà di pani dolci, a Natale in tavola come dessert c’è solo da sbizzarrirsi. Tra le varianti del panettone la più conosciuta in territorio valtellinese è sicuramente la Bisciola o cosiddetto Pan di Fich. Una pagnotta di grano saraceno arricchita da castagne, frutta secca, uvetta, fichi e noci, che i bongustai amano accompagnare con una crema allo zabaglione.

  1. Gubana Friulana/Friuli Venezia Giulia

Un intreccio di storie, culture e lingue diverse, è invece la Gubana. Un dolce di confine, tradizionalmente preparato per il Natale e per le grandi occasioni. A base di pasta dolce lievitata, con un ripieno di noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa e scorza di limone, ha una forma a chiocciola. Molto dibattuta l’origine del suo nome: c’è chi la attribuisce allo sloveno “guba” – piega e chi al friulano “Guban” - porcino. In effetti forma e colore richiamano il cappello del pregiato fungo. 

  1. Pandolce di Genova/Liguria

Secondo la leggenda fu il doge Andrea Doria della Repubblica di Genova, nel '500, a bandire un concorso tra i maestri pasticceri per la creazione di un dolce rappresentativo della ricchezza della città. Nacque così il panettone genovese un dolce sostanzioso ripieno di uva sultanina, zucca candita, pistacchi e pinoli.

  1. Pampepato /Emilia Romagna

Un dolce molto particolare, condito con un pizzico di storia e profumato alle spezie, dove il pepe non c’entra nulla.

Nato come un pane d’ispirazione orientale si è arricchito nel corso del medioevo di spezie e frutta tanto da diventare un dolce sfarzoso degno di corte. Furono gli Este, infatti, a portarlo già nel 1600 sulle loro tavole, ai tempi del Ducato di Ferrara. E quando la città passò nuovamente allo Stato Pontificio, a tramandare questo dolce eccellente ci pensarono le monache di clausura, che lo inviarono al Papa come omaggio natalizio. Da qui Pampapato o Pane del Papa.

Mandorle e nocciole, frutta candita, spezie profumate e cioccolato fondente fanno di questo dolce un dono della provvidenza per tutti i golosi. 

  1. Panforte/Toscana

La tradizione di gustare il panforte toscano il giorno di Natale è riportata addirittura nei testi di Pellegrino Artusi. Questo capolavoro della gastronomia senese, ideato da monaci erboristi e da antichi speziali, è ricoperto di mandorle e farcito con arance e cedri canditi e avvolto tra due ostie.

  1. Ricciarelli/Toscana

Introdotti in terra toscana, secondo un’antica leggenda, dal cavaliere Ricciardetto Della Gherardesca di ritorno dalle crociate, questi biscotti natalizi senesi uniscono le mandorle ai profumi irresistibili della vaniglia e della cannella. Accompagnati con Moscadello o Vin Santo sono una vera delizia! 

  1. Frustingo o Bostrengo/Marche

Piatto povero della cucina contadina a base di pane raffermo, mosto cotto e uva sultanina, ha un nome che cambia a seconda della provincia in cui viene preparato ed è, per definizione, il dolce di Natale marchigiano. Secondo alcune credenze popolari la sua ricetta sarebbe addirittura più antica del Natale e forse di origine etrusca.

  1. Panpepato/Umbria

Un mix di aromi: dolce, amaro e un po’ piccante. E’ il Panpepato il singolare dolce dell’Umbria e, in particolar modo, della zona di Terni.

Un pane preparato con mandorle, nocciole, pinoli, pepe, cannella, noce moscata, arancia e cedro canditi, uva passa, il tutto impastato con cacao, cioccolato, caffè, liquore, miele, farina e mosto cotto d'uva. Una vera e propria esplosione di sapori ad ogni boccone! 

  1. Nociate o nocchiate/Lazio

Preparati come da tradizione dall’8 Dicembre e serviti a tavola fino all’Epifania, questi dolcetti delle feste romane ancor oggi sono un must del Natale. Le nociate o nocchiate si differenziano solo per l’ingrediente povero principale, nel primo caso sono le noci nel secondo le nocciole. La preparazione avviene allo stesso modo e cioè la frutta viene tritata grossolanamente e unita al miele in una padella. Una volta cotto, l'impasto viene posizionato tra foglie di alloro per assorbirne il profumo. 

  1. Parrozzo/Abruzzo

Il Natale in Abruzzo è dannunziano con il Parrozzo. Nato a Pescara dal pasticcere Luigi D'Amico, è ispirato all’antico “pane rozzo” dei contadini e decantato da d’Annunzio in un suo sonetto dialettale. Un pan dolce dai sapori tutti abruzzesi, una delizia al profumo di mandorle e al gusto di cioccolato fondente. 

  1. Ostie Ripiene/Molise

Dette anche “Ostie prene” sono originarie della Val di Gresta. La loro preparazione, come da tradizione, avviene grazie ad un apposito ferro, che un tempo, fatto a mano dal fabbro del paese, era custodito come un tesoro solo da poche famiglie, tanto che per poterlo usare bisognava prenotarlo o fare lunghe file per aggiudicarselo. 

  1. Cartellate/Puglia

Queste aromatiche e deliziose rose di sottilissima pasta fritta, le “Carteddate”, sono un dolce molto antico, la cui ricetta si tramanda di famiglia in famiglia dalla notte dei tempi. Il profumo dell’anice unito a quello di mosto e cannella che si sprigiona dalle cosidette “fasce di Gesù bambino” strega i sensi e li trascina nel mondo del gusto. 

  1. Struffoli/Campania

Tra i dolci tipici natalizi i più allegri e colorati sono sicuramente gli Struffoli Napoletani. Piccole palline di pasta fritte unite con miele caldo e decorate con frutta candita e codette colorate. 

  1. Calzoncelli Fritti di Natale/Basilicata

Questi deliziosi ravioli fritti con un goloso ripieno di castagne o ceci fanno parte della tradizione lucana e discendono da un’antica ricetta. Dal profumo intenso di cannella e dal sapore molto particolare i calzoncelli sono dei dolci tipici natalizi del sud italia che vale la pena assaggiare almeno una volta nella vita.

  1. Fichi chini/Calabria

Vanto della gastronomia calabrese, i fichi chini, o "crocette", simboleggiano la croce sulle tavole natalizie. Riempiti con mandorle, noci, cioccolato e canditi, i fichi secchi vengono infatti disposti quattro a quattro per formare il simbolo religioso del Natale nel piatto.

  1. Buccellato/Sicilia

In Sicilia non è Natale senza Buccellato! Il cucciddatu è un’antica ciambella di pasta frolla riempita con fichi secchi, uva passa, mandorle, scorze d'arancia, nocciole e pistacchi. Riconosciuto come prodotto agroalimentare tradizionale italiano, questo dolce è davvero una tipicità Siciliana e lo si può trovare anche in versione biscotto!

  1. Le Seadas/Sardegna

Nate come piatto unico e nutriente della cucina tradizionale, era il piatto di benvenuto che le donne offrivano ai mariti pastori di rientro della transumanza, le seadas, ravioli di sfoglia ripieni di pecorino, oggi si sono imposte come il dessert più amato della cucina sarda. Un piatto a cui tutti i gourmet non sanno resistere, non solo per il formaggio locale, ma anche per la presenza del miele di corbezzolo.